Tre giorni nel Parco Nazionale della Majella

Durante il mio viaggio in Abruzzo mi sono resa conto che spesso sottovalutiamo l'Italia! Cerchiamo di scovare luoghi lontani e invece conosciamo poco la bellezza del nostro paese. Perché in Italia ci sono ancora destinazioni autentiche che vale la pena scoprire. Destinazioni che ti permettono di immergerti in realtà lontane, ferme nel tempo oltre che nella natura, nell’arte e nella storia. Il Parco Nazionale della Majella ne è un esempio.

Tre giorni non bastano per visitare il parco ma sono sufficienti per avere un assaggio di ciò che ha da offrire. Lascerai il Parco della Majella con  il desiderio di ritornare magari in autunno per vedere le montagne sotto il manto rosso. Per il Cammino di Celestino oppure vorrai tornare per le processioni, per sentirti parte di questa tradizione che si ripete, simbolo dell’ identità che lega le persone e il luogo d'origine.

Il Parco Nazionale della Majella è più grande di quanto immaginassi. L'organizzazione delle giornate sarà legata a dove deciderai di soggiornare e a seconda dei tuoi interessi. La mia base sarà Caramanico Terme per i primi giorni. Soggiorno a “ La Locanda del Barone”, luogo immerso nel verde con una bella vista e un ottimo ristorante. Ecco come potrebbero essere organizzati i tre giorni nel Parco Nazionale della Majella:

Giorno 1 - Prima tappa obbligatoria è sicuramente il Centro Visita Valle dell'Orfento. Qui si trova anche il centro faunistico delle lontre e un museo. I ragazzi del centro Visite sono preparati e molto gentili. Ti daranno tutte le informazioni necessarie per organizzare al meglio la tua giornata nel Parco della Majella. Il mio obiettivo è visitare l'Eremo di S. Giovanni per cui è richiesto un permesso gratuito che potrai ottenere qui. La camminata parte da Decontra e attraversa praterie, muretti e capanne in pietra. Le vedute sulla Valle dell’Orfento, la particolarità di questo eremo scavato nella roccia immerso in una natura rigogliosa, rendono il percorso molto affascinante. Ma alcuni tratti un po’ esposti e le 6 ore di camminata con dislivello necessarie per completare il percorso lo rendono impegnativo. Se preferisci un percorso più facile una buona idea può essere il Sentiero delle Scalelle, una passeggiata nel bosco che costeggia il fiume Orfento. Come seconda tappa potresti visitare l'Eremo di S. Bartolomeo in Legio e come terza tappa il borgo di Roccacaramanico che offre  una bellissima veduta sulla montagna. A Decontra abbiamo fatto una sosta da Marisa, proprietaria dell’Agriturismo Pietranitca. Ci ha accolti con un pasto dai sapori genuini e ci ha raccontato storie d’altri tempi di pastori, briganti e grani antichi. Per un’esperienza nella campagna quest’agriturismo potrebbe essere un’ottima idea.

Giorno 2 -  Se si viene nel Parco della Majella si ha sicuramente voglia di aria pulita, di attività all'aperto, di vivere la montagna. 
L’obiettivo di oggi è raggiungere il Bivacco Fusco a quota 2450m, immerso nel bellissimo Anfiteatro delle Murelle. Si parte dal Rifugio Pomilio. Il tempo richiesto per l’escursione è di 6 ore con dislivello. Questo percorso offre anche punti d’interesse intermedi per chi è interessato ad un’escursione meno impegnativa. È possibile raggiungere la Tavola dei Briganti e ritornare in circa 3 ore.
Già dopo la prima salita il bellissimo paesaggio di montagna si apre a 360° e si chiude con il mare all’orizzonte. La camminata prosegue tra i pini mughi che profumano l’aria, sembra di trovarsi nel bosco incantato. Se fai attenzione puoi cogliere ancora le grotte dei pastori che portavano qui d’estate il gregge. Raggiunto la Tavola dei Briganti, testimonianza di come andavano una volta le cose e delle leggende di tesori, puoi decidere se proseguire o tornare indietro. Il percorso verso l’Anfiteatro delle Murelle è lungo e in salita, quelle salite che ti tolgono il fiato ma ti fanno anche sentire ad un passo dalla meta. Fai caso alle piante e alla biodiversità che ti circonda, spesso si tratta di specie tipiche d’alta quota. Raggiungendo la meta a quota 2450m avrai anche più possibilità di avvistare i camosci. Al ritorno si può proseguire ad anello scendendo verso la valle e seguendo il percorso. Alcuni tratti sono molto esposti e richiedono molta attenzione.


Se dopo l'escursione hai ancora un po' di energie, la prossima tappa sarà l'Eremo di Santo Spirito a Majella. Incastonato nella roccia e immerso nel verde non è difficile capire perché hanno deciso di girare qui alcune delle scene della nuova serie di Sorrentino “The new Pope”.  L’Eremo fu fondato da Pietro da Morrone, Papa Celestino V, nel XIII secolo. Qui si celebrava il rito del perdono. Come penitenza, i fedeli dovevano percorre prima 30 poi altri 80 scalini in ginocchio! Da non perdere e facilmente raggiungibile in auto.

Giorno 3 - Il parco Nazionale della Majella non è solo montagna e natura ma anche comunità. Qui si trovano borghi che vale la pena visitare per un tuffo nel passato, per riscoprire mestieri antichi. Scendiamo più a sud del parco, tra zone di pascolo e allevamenti. Prima di raggiungere Pescocostanzo, merita una sosta l’Eremo di S. Michele del 1183 ricavato in una grotta.


Pescocostanzo rientra nella lista “I borghi più belli d’Italia”. Vale la pena visitarlo per i bellissimi scorci, la storia e l’ingegnosità delle persone. A Pescocostanzo potrai scoprire antichi mestieri come il merletto a tombolo, la lavorazione dell’oro a filo che serve per creare il famoso gioiello Abruzzese, la presentosa, e il ferro battuto. Qui devi assolutamente assaggiare il caciocavallo alla piastra e dolci come la pizzella alla cannella, il profumo della quale invade le vie del borgo.


Un altro borgo che rientra a pieni titoli nella lista “I borghi più belli d’Italia” è sicuramente Pacentro. Il borgo lo riconosci da subito, sembra uscito da una cartolina: sorge sulla roccia a 700m di altitudine, le montagne gli fanno da cornice, le case attaccate una all’altra e le torri imponenti completano il quadro. Pacentro è famoso per “La Corsa degli Zingari”. La prima domenica di settembre un gruppo di ragazzi corrono a piedi nudi dal colle Ardingo tra boschi , discese e salite, alle soglie della Chiesa Madonna del Loreto. Una rievocazione che si ripete da più di 560 anni.


L’ultima notte la trascorriamo a Sulmona, città dei confetti e famosa per “ La Madonna che scappa”.


Nota: Per informazioni più dettagliate sui percorsi escursionistici e i sentieri consulta la pagina del Parco Nazionale della Majella www.parcomajella.it . Segui sempre in modo scrupoloso le loro indicazioni e porta sempre acqua e tutto l’occorrente per le escursioni.

Commenti: 5
  • #5

    Giovanni Presutti di Campo di Giove (martedì, 01 ottobre 2019 11:10)

    Nota per l'autrice "IL PARCO DELLA MAJELLA". Bello e interessante il tuo articolo. Peccato che ti sia sfuggito di visitare Campo di Giove, borgo posto ai piedi del versante occidentale della Majella, da cui avresti potuto ammirare l'intera catena di monti, che ti sembra di avere sulla punta del naso, da Monte Amaro fino al passo della Forlchetta, avresti potuto osservare
    i dettagli delle sue rocce e perfino i fili di erba verde che ricoprono l'intera catena di monti.

  • #4

    Gloria - Gate 41 (domenica, 01 settembre 2019 07:43)

    @Chiara @Alessia grazie a voi per il feedback. Il Parco della Majella mi ha conquistata!

    @Ezia io ho fatto tutto in autonomia. Se preferisci un giro guidato potresti chiedere informazioni in uno dei centri di informazioni del parco oppure inviare un'email a info@parcomajella.it

  • #3

    Ezia (sabato, 31 agosto 2019 22:29)

    Quali sarebbero le date?

  • #2

    Alessia (giovedì, 29 agosto 2019 16:57)

    Complimenti non pensavo ci fosse tanta bellezza vicino a casa!!

  • #1

    Chiara (giovedì, 29 agosto 2019 16:50)

    Che meraviglia! Grazie tanto per questo bellissimo articolo!