5 giorni in Val di Fassa

IN ALTA QUOTA

Gardeccia
Gardeccia

Mi è sempre piaciuta la montagna d'estate. L’aria fresca, i paesaggi sconfinati, la sfida per raggiungere la cima. Quel momento in cui la stanchezza inizia a farsi sentire, il respiro diventa affannoso, il cuore batte più forte. Vorresti mollare!  Ma poi, non si sa come, senti l’energia pervaderti e spingerti ad andare oltre fino a raggiugere la meta. 

 

Questa volta volevo provare un’esperienza nuova, qualcosa che non avevo mai fatto prima: trascorrere 5 giorni in alta quota zaino in spalla dormendo nei rifugi. Mi attraeva l’idea di svegliarmi in alta quota, senza aspettative, con un solo obiettivo: raggiungere la meta successiva. Mi attraeva l’idea di allontanarmi da tutto, immergermi nella natura, dimenticare il superfluo che ci circonda e vivere dell’essenziale. Sarebbero serviti solo scarponi, abiti comodi e tanta curiosità e voglia di scoprire. 

 

Cercavo un giro ad anello in Val di Fassa che includesse Le Torri del Vajolet. Era da tanto che volevo percorrere quel sentiero! Con l’aiuto di un amico e dell’ente turistico di Val di Fassa il giro prende forma. Si tratta di un trekking semplice, non voglio correre ma godermi la bellezza dei luoghi prendendomi tutto il tempo necessario. Ho prenotato i rifugi in mezza pensione con qualche settimana di anticipo per essere sicura di trovare posto, soprattutto perché preferivo la stanza singola invece del dormitorio. 

 

5 giorni in Val di Fassa in alta quota, l'itinerario:

  • Giorno 1 - Rifugio Stella Alpina Spiz Piaz, Gardeccia
  • Giorno 2 - Rifugio Re Alberto Primo, Torri del Vajolet
  • Giorno 3 - Rifugio Antermoia 
  • Giorno 4 - Rifugio Stella Alpina Spiz Piaz, Gardeccia
  • Giorno 5 - ritorno

Preparo lo zaino tenendo a mente che ogni cosa che ci avrei aggiunto avrebbe aumentato il peso da portare sulle mie spalle. Indosso gli scarponi, la mappa dei sentieri in mano e si parte!

 

Torri del Vajolet
Torri del Vajolet

Giorno 1

Per raggiungere Gardeccia prendo la funivia da Vigo di Fassa che porta al Ciampedie.

Imbocco il sentiero della Foresta n. 540 e il profumo dei boschi e il silenzio mi pervadono. È tardo pomeriggio e gli escursionisti giornalieri hanno già preso l’ultima funivia. La passeggiata è semplice senza dislivelli importanti e in circa 50 minuti porta al rifugio. Il tempo di fare check in, cambiarsi e fare una passeggiata ed è già ora di cena. In rifugio si mangia presto. 

 

Giorno 2

Colazione alle 8 e si parte verso le Torri del Vajolet seguendo il sentiero n. 546 fino al rifugio Vajolet. Qui faccio una sosta e ordino il primo brulè di mele del viaggio. Con una deviazione a sinistra si imbocca il sentiero n.542 che sale fino al Rifugio Re Alberto Primo. Questa è la parte più impegnativa e divertente in quanto bisogna salire sulla roccia tenendosi alle corde metalliche. L’ultimo pezzo di ascesa attraversa il "Gartl", il famoso giardino di rose del Re Alberto. Raggiungo il rifugio Santner per il pranzo.

 

Nel pomeriggio il tempo peggiora, piove e il vento ulula sulla roccia. Non rimane che tornare al Rifugio Re Alberto dove trascorrerò la seconda notte, ordinare qualcosa di caldo e passare il pomeriggio tra lettura e giochi di società.

 

Lago di Antermoia
Lago di Antermoia

Giorno 3

 

Il vento si sente ancora all’orizzonte, la discesa sulla roccia mi preoccupa. Faccio colazione e prendo coraggio, è giunto il momento di proseguire. La discesa è molto più semplice del previsto e il percorso è protetto dal vento. La destinazione di oggi è il Rifugio Antermoia, tempo previsto 3 ore dal Rifugio Vajolet seguendo il sentiero n.546 e n.584.

 

Il percorso verso il Rifugio Passo Principe è in pendenza, impegnativo anche se il tratto più difficile è quello tra il Rifugio Passo Principe e il Passo di Antermoia, salita che toglie il fiato e fa pensare alle difficoltà della discesa! Ne vale decisamente la pena, da qui sembra di poter toccare con mano le vette delle montagne. Questo è il punto più alto di questa mia avventura in alta quota, 2770m.

 

Da questo punto si scende verso il lago Antermoia. Il percorso continua su un tratto di sentiero innevato ma semplice. Sembra di trovarsi su un’altra dimensione, tra la roccia e il blu infinito del cielo.

 

Il Lago di Antermoia di pomeriggio è affollato e i colori non rendono giustizia. Stasera si dorme al Rifugio Antermoia. Il vento freddo non permette di passare molto tempo fuori. Si aspetta la cena mentre si condividono come sempre chiacchiere e giochi di società. 

 

Giorno 4

Ci sono due possibilità per tornare al rifugio Stella Alpina Spiz Piaz: tornare indietro dal percorso fatto fino a qui oppure prendere la Ferrata delle Scalette. Non ho mai fatto ferrate quindi ritorno sui miei passi: Lago Antermoia, Rifugio Passo Principe, Rifugio Vajolet e arrivo a Gardeccia. In totale ci sono circa 3 ore e 30 min di camminata.

 

I colori del lago al mattino sono splendidi, tutto il paesaggio e immerso nella luce del sole. Proseguo lentamente, non voglio perdermi nemmeno un’istante. Arrivo al rifugio Stella Alpina Spiz Piaz nel pomeriggio. 

 

Giorno 5

Ultimo giorno in montagna, non ho fretta di tornare. La camminata verso Ciampedie è veloce e facile, percorro i boschi cercando di fare caso a ogni piccola cosa, alle forme degli alberi, ai fiori, al profumo del muschio. Qui nel bosco mi sento al sicuro, mi sento a casa.

 

Commenti: 0