Stai cercando idee su un possibile itinerario on the road nei Balcani per questa estate? Oppure cerchi una meta raggiungibile in macchina dall’Italia magari dai costi sostenuti? Se fare tanti km in auto non ti spaventa, due settimane nei Balcani on the road potrebbe essere una buona idea. Un mix di culture, storia, religione e paesaggi stupendi tra mare e montagna ti aspettano. Questo itinerario tocca 5 stati diversi: Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro e l’Albania. Storie che si intrecciano, paesi che si assomigliano ma custodiscono allo stesso tempo una forte identità. Le prime tappe sono di mare. Al ritorno invece si sale verso le montagne del Montenegro per poi raggiungere due capitali: Sarajevo e Zagabria.
Ecco il mio itinerario di Due settimane nei Balcani on the road.
Giorno 1 – Prima tappa: Pirano, Slovenia. Raggiungiamo la Croazia nel tardo pomeriggio.
Giorno 2 – Rovinj, tipico borgo sul mare con stradine strette e arroccate. Pola famosa per l’anfiteatro e le spiagge di pini e roccia bianca.
Giorno 3 – L’elegante Spalato - sosta ad Almissa per la bellissima vista da Tvrđava Fortica, sospesa tra mare e montagna. Arrivo a Punta Rata, nominata spesso tra le spiagge più belle d’Europa.
Giorno 4 – Entriamo in Bosnia Erzegovina. Le tappe: Medjugorje, Blagaj Tekke - Storico monastero sufi incastonato nella roccia, Mostar - caratteristica città dall’animo ottomano famosa per il Ponte Vecchio.
Giorno 5 – ritorniamo in Croazia, direzione Dubrovnik
Giorno 6 – Dubrovnik - Dulcigno
Giorno 7 – Dulcigno
Giorno 8 – Lago di Koman, Albania. Una traversata di 1 ora in barca ci porta nel cuore del fiume.
Giorno 9 – un risveglio lento a Koman Lake, dopo colazione ci imbrachiamo per il ritorno. Dopo una tappa veloce a Scutari, attraversiamo il confine verso il Monastero di Ostrog in Montenegro.
Giorno 10 - Raggiungiamo il Parco Nazionale di Durmitor
Giorno 11 - Esploriamo i dintorni con facili trekking in alta quota e sui laghi
Giorno 12 – Lasciamo Durmitor e rientriamo in Bosnia Erzegovina, destinazione Sarajevo.
Giorno 13 – Dopo la colazione in centro a Sarajevo, partiamo verso Zagabria. Ci aspetta un lungo viaggio.
Giorno 14 – Zagabria – Trieste - ritorno
La prima tappa del nostro viaggio è Pirano in Slovenia. Piccolo centro caratteristico e scena di film. Il parcheggio è costoso, sugli 8€/h. Offre qualche scorcio da cartolina. Per chi non teme il caldo, suggestiva la passeggiata sulle Mura di Pirano. Raggiungiamo la Croazia nel tardo pomeriggio.
La prima parte del viaggio fiancheggia la costa Croata. Il mare della Croazia non ha bisogno di presentazioni. D’estate è preso d’assalto ma riuscirai a trovare comunque qualche angolino meno affollato dove vivere in tranquillità la bellezza del posto. Nel mio itinerario ho inserito Rovinj per la bellezza del borgo sul mare, Pola per l’anfiteatro e le spiagge sulla roccia bianca che scende in mare adornata di pini come Ciklonska plaža (meglio andarci presto per non trovare tanta gente) e la famosa Punta Rata per la bellezza dei paesaggi e del mare. A Punta Rata percorri la bellissima passeggiata lungo il mare fino a Plaža Podrače per trovare un angolino tranquillo anche ad agosto. Ho saltato località più famose come Zara e Fiume per dedicare più tempo ad altri posti. Merita una tappa l’elegante Spalato che purtroppo non sono riuscita a visitare per arrivare presto a Punta Rata e Almissa per la bellissima vista dalla Fortezza Tvrđava.
Da Punta Rata l’itinerario ci porta verso l’entroterra. Entriamo in Bosnia Erzegovina e tutto cambia. I segni degli spari sono ancora impressi negli edifici. Prima tappa: Medjugorje. Indipendentemente dal credo religioso, la breve camminata di 20 minuti che porta sulla collina regala un momento di riflessione. Seconda tappa il monastero Sufi, Blagaj Tekija, vicino a Mostar. Merita sicuramente una visita per il contesto ma anche per conoscere meglio questa frangia islamica alla ricerca dell’illuminazione. I monaci dervisci si spogliavano di tutti i beni materiali per seguire il cammino verso una ricchezza più grande. Raggiungiamo Mostar nel tardo pomeriggio.
Mostar oggi è sicura e a portata di turisti ma il passato ha lasciato il segno. Lungo la strada vedrete ancora edifici mitragliati e nei visi delle persone la pesantezza di un passato non molto lontano in cui l’umanità ha cambiato volto e si è trasformata in violenza. Violenza contro il vicino, contro l’amico, violenza contro la vita stessa. A Mostar da subito si percepisce la varietà di credi e stili di vita differenti ma in armonia. Qui si respira un’atmosfera ottomana. Il piccolo centro storico è molto caratteristico con stradine acciottolate con vari negozi di souvenir. Da visitare anche in un pomeriggio: la Moschea di Karađoz Bey, il Vecchio Ponte di Mostar di epoca ottomana ricostruito sul fiume Narenta, Casa Kajtaz tipica abitazione ottomana. Fermatevi in uno dei ristoranti che offrono piatti tipici del centro come Sadrvan per una serata in un ambiente suggestivo.
Da Mostar rientriamo in Croazia. La prossima tappa è Dubrovnik, in italiano anche Ragusa di Dalmazia. Dubrovnik merita un paragrafo a sé. Scena della serie Trono di Spade, città fortificata dalla bellezza travolgente. Sicuramente Dubrovnik non è una città economica ma ci ha conquistati.
Siamo arrivati a Dubrovnik nel pomeriggio e abbiamo preferito recarci nel quartiere Lapad per un aperitivo e una passeggiata. Cave Bar More è il posto migliore per un’aperitivo al tramonto sul mare. Ci sono anche tavoli all’interno della grotta molto suggestiva. Per la cena, se cercate una terrazza vista mare in un ambiente elegante potete optare per il loro ristorante More. Una passeggiata lungo la Promenada Lapad sarà il finale perfetto per una romantica serata in un luogo impeccabile.
Per visitare Dubrovnik centro ci svegliamo presto per arrivare all’ingresso delle mura della città subito all’apertura alle 8:00 per evitare il caldo e la folla di gente. Preferiamo iniziare il giro delle mura da Porta Pile. Parcheggiamo al Parking i to al costo di 4,50€/h a 15 minuti dal centro. Il giro completo dura 1:30 minuti circa, completamente esposti al sole ma regala scorci sulla città e sul mare meravigliosi. Concludiamo il giro ad anello, sono le 09:30. Raggiungiamo Gradska Kavana Arsenal per la colazione. Tavolo vista mare, colazione completa continentale e il tempo si ferma in un contesto di bellezza e raffinatezza.
La città dentro le mura è piccola e si gira velocemente. Da vedere la scalinata della Walk of Shame di Trono di Spade (Jesuit Stairs) che porta alla Chiesa di Sant'Ignazio, Chiesa di San Biagio, Palazzo dei Rettori, Cattedrale dell'Assunzione di Maria, la Grande Fontana di Onofrio. Prima di proseguire il viaggio raggiungiamo la Fortezza di San Lorenzo per la miglior vista su Dubrovnik.
Prossima tappa del nostri itinerario dei Balcani on the road è Dulcigno, Montenegro raggiungibile in circa 4 ore di strada. Facciamo un veloce stop su una terrazza con vista su Castelnuovo. Proseguiamo. Il paesaggio è incantevole tra mare, insenature e ampi valloni. Davanti a noi le Bocche di Cattaro. Quest’area è famosa anche per la coltivazione di ostriche e cozze. Ci fermiamo al Luka’s Oyster Farm. Ambiente semplice ma autentico. Ottime le ostriche e le cozze.
In prossimità di Budua e Bar troviamo molto traffico. Le strade sono piccole e passano in mezzo alle città. Arriviamo al nostro Hotel proprio al tramonto e la vista ripaga di ogni fatica. Abbiamo scelto una zona un po ' defilata in mezzo al verde, appena prima di Dulcinjo. La strada per arrivarci è ripida e non asfaltata, bisogna prestare attenzione e chiedete bene indicazioni al proprietario molto disponibile e gentile. Villa Blue Haven non delude le aspettative. Ci svegliamo con la vista sul mare blu e le colline verdi. Una colazione tipica appena cucinata ci viene servita sulla terrazza. Qui è tutto calmo, silenzioso. Ti senti in un angolo di paradiso. Il posto giusto dove riposare dopo un lungo viaggio. Trascorriamo la giornata tra le spiagge lì vicino Kruče Rakita Beach e Kruta ancora più tranquilla e intima. Per la cena abbiamo raggiunto in macchina Sunset Bar a pochi metri dalla spiaggia Kruče Beach. Il pesce era fresco e molto buono, i contorni però erano fritti.
Attraversiamo il confine ed entriamo in Albania. Il paesaggio cambia, le moschee si fanno più presenti, iniziamo a vedere i primi bunker. Raggiungiamo il Lago Koman. Abbiamo prenotato Riverside Komani Lake. Il gestore molto gentile e disponibile, gestiscono loro anche il trasporto in barca. Una traversata di 1 ora in mezzo in un canyon acquamarina circondato da montagne ci porta al nostro alloggio in legno. Appena un pò più su, c'è una spiaggia di ciottoli grande e attrezzata dove vi possono portare in barca se volete visitarla. È importante scegliere bene l’alloggio ed evitare però quella zona per non finire in un contesto sovraffollato con grigliate e bar se si preferisce natura e pace. È possibile fare un giro anche in canoa oppure dondolarsi nelle amache a disposizione degli ospiti con un buon libro. Qui servono una cena semplice carne, pesce, verdure alla griglia. Il giorno dopo una colazione tipica vista lago viene servita prima del viaggio di ritorno. Facciamo una tappa veloce a Scutari per il pranzo al famoso ristorante Villa Bekteshi, arredato in modo tradizionale. Offre ottimi piatti culinari albanesi. Visitiamo la moschea Ebu Bekr, visto il caldo saltiamo il Castello di Rozafa e il lungo lago. Rientriamo in Montenegro.
Proseguiamo verso il Monastero di Ostrog in Montenegro, un santuario scavato nella roccia, meta di pellegrinaggio di ortodossi. L’arrivo in auto è scenografico ma impegnativo. Il posto è molto particolare, gli affreschi, la vista, tutto molto suggestivo.
Ultima tappa a Montenegro è il Parco Nazionale Durmitor, zona Zabljak. Qui ci fermiamo per due notti in un alloggio immerso nella natura. L'atmosfera da montagna, i pini, la vita semplice, animali al pascolo, laghi, cime di montagna alte fino a 2523m ci hanno conquistati e probabilmente saremo tra gli ultimi a vivere la bellezza e semplicità della natura prima che diventi un luogo di turismo di massa. Tanti nuovi hotel e resort sono in costruzione. Abbiamo scelto la bella e appartata Guesthouse Planinarski. La casa è tutta in legno, un mini museo di storia e conquiste personali. Introno regna il verde e un atmosfera rilassata. Con una breve camminata di 35-40 minuti da qui si può raggiungere Crno Jezero, il Lago nero.
Il secondo giorno abbiamo esplorato il Tara Canyon in auto. Qui ci siamo fermati per la zip line. Per chi è interessato, il fiume si può scendere in rafting o canoa. Dopo pranzo abbiamo raggiunto Savin Kuk quota 2313m con una funivia. È possibile fare semplici camminate per esplorare il posto e godersi i vari paesaggi che si aprono tra cime di montagna, la valle e il Lago Nero. Per la cena ci siamo fermati al Ukus Durmitora, ambiente caratteristico e buon cibo.
Lasciamo Montenegro ed entriamo in Bosnia Erzegovina, destinazione Sarajevo. La capitale della Bosnia Erzegovina è particolare, dall'animo ottomano ma luogo di convivenza ed equilibrio di culture e religioni diverse. Si vede nelle strade, si vede dagli edifici di culto: moschee, chiese cattoliche, chiese ortodosse. L'ombra della guerra del 1992 è pesante, visibile. Si percepisce un’umanità ferita ma dignitosa. Attraversa il ponte Latino e raggiungi la Baščaršija, il cuore della città, tipicamente ottomano con caffè storici, la madrassa, la moschea Gazi Husrev-beg, negozi di souvenir e la famosa fontana Seblj. La passeggiata è accompagnata dai richiami alla preghiera e le campane. Qui abbiamo assaggiato il miglior burek del viaggio e un ottimo cevapi con insalata di cavolo cappuccio.
Altri luoghi da visitare: Cattedrale del Sacro Cuore, Cattedrale Ortodossa della Natività di Gesù, la Biblioteca Nazionale. Scegliete di visitare almeno uno dei musei dedicati alla guerra e al genocidio per non dimenticare, per vedere con chiarezza il volto nascosto e oscuro dell'umanità che purtroppo non è scomparso. Continua a mostrarsi in altre parti del mondo. Noi abbiamo optato per il Museo dei crimini contro l'umanità e il Tunnel di Sarajevo, il tunnel Spasa. Qui presentatevi con i soldi del biglietto nella loro moneta. Abbiamo cercato le rose di Sarajevo, progetto artistico dedicato alle vittime della guerra ma stanno scomparendo. L'unica che siamo riusciti a vedere era davanti alla Cattedrale del Sacro Cuore.
Ultima tappa del nostro viaggio di due settimane nei Balcani è Zagabria. La raggiungiamo dopo 6 ore di viaggio in macchina. Un pò per il caldo torrido, un pò per la stanchezza del viaggio decidiamo di prendere un bus tour per girare la città. È la nostra prima esperienza con un bus tour e devo dire che è stato divertente. L'autista ci ha fatto anche da guida e ad ogni edificio importante si fermava e ci dava qualche nozione di base. Il tour parte dal cuore di Zagabria, Kaptol Street. Alcune delle fermate fatte: Cattedrale dell'Assunzione della Vergine Maria, la Città alta con Piazza San Mark, la Chiesa e il Parlamento, la Torre Lotrscak, la Piazza della Repubblica, il Parco Zrinjevac e la Stazione Ferroviaria. Zagabria è una bella città, elegante e ricca di storia. Per chi ha più tempo e curiosità ci sono vari musei interessanti come il Museo delle Illusioni, il Museo Tecnico Tesla, il Museo di Arte contemporanea e addirittura il Museo della sbornia e quello del cioccolato.
Dopo il tour abbiamo passeggiato per le vie principali senza meta, ci siamo fermati per l'aperitivo in Piazza Ban Jelačić e abbiamo cenato in una via laterale con degli ottimi ramen. Qui finisce la nostra avventura nei Balcani. Il giorno dopo partiamo per Trieste e dopo una passeggiata e un aperitivo vista mare, prendiamo la via verso casa.
Sono partita per questo viaggio senza grandi aspettative. Ero concentrata sul prossimo viaggio di Novembre chi mi avrebbe portata in India e poi alle Maldive. Al ritorno però mi sono resa conto di aver visto tanto, di aver ricevuto tanto dalla semplicità e della forza d'animo di chi ha avuto un destino più duro ma ha saputo rialzarsi, da paesi in grado di contenere e arricchire la diversità. A volte non serve andare tanto lontano per scoprire nuovi mondi, storie e culture. Nei Balcani ho toccato con mano una forma di bellezza ancora selvaggia, semplice, che sa portarti alla fonte e toccarti il cuore in modo unico. Non tutto è stato facile a partire dalle file alle dogane, il caldo di agosto, le strade trafficate nelle città ma posso dire a voce piena che ho portato con me tanta conoscenza, natura e genuinità da questi 5 stati che ci hanno ospitato e raccontato con parole, a volte con gesti o silenzio la loro storia autentica.
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